Tutti pazzi per le fondazioni

In questi giorni in cui la questione #AccademiaCarrara ha ritrovato spazio nella cronaca cittadina è utile fare qualche considerazione riguardo alla sua gestione, affidata ad una fondazione privata.
Le fondazioni di diritto privato come la Fondazione Accademia Carrara, pur avendo una partecipazione pubblica, sono REALTÀ PRIVATE che si comportano come tali (cioè come private), ma riguardano BENI PUBBLICI.
Secondo una delibera della #CortedeiConti del dicembre 2020 (relativa al caso Matera “Capitale della cultura”) la creazione di una fondazione privata << consente certamente la gestione delle risorse assegnate in maniera più agile, ma sicuramente meno regolamentata e responsabilizzata nonostante tali entità basino la propria attività su un UTILIZZO TOTALIZZANTE DI RISORSE PUBBLICHE >>.
Ancora la Corte dei Conti faceva presente che la creazione di una fondazione andrebbe ponderata e valutata con molta attenzione da parte dalle amministrazioni perché << a differenza di altre compartecipazioni pubblico-privato, prevede un affidamento tendenzialmente perpetuo del patrimonio >>.
In sostanza: se le cose vanno male … l’ente pubblico non può recedere.
Certo, una fondazione privata consente maggiori possibilità di autofinanziamento, ma a quale prezzo per il patrimonio pubblico?
Magari alzando il prezzo dei biglietti e abbassando il costo del lavoro, magari addirittura tenendo chiuso e non accessibile il patrimonio gestito per risparmiare.
Un patrimonio che è dei cittadini.
Per questo ci chiediamo:
UNA FONDAZIONE PRIVATA È NELL’INTERESSE PUBBLICO?
Consegnare il patrimonio culturale pubblico a una fondazione privata è nell’interesse pubblico?
Non ci sembra proprio.

Per chi volesse approfondire: al seguente link l’intervento dell’archeologo e giornalista Leonardo Bison al dibattito dal titolo: < Tutti pazzi per le fondazioni – Perché la politica vuole la privatizzazione della cultura >, organizzato dall’associazione “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”