ParcoOvest ovvero QUANDO IL COMUNE SI CONFERMA CEMENTIFICATORE

Leggiamo oggi su Bergamonews che l’assessore Francesco Valesini conferma che alcuni dei terreni edificabili all’interno del Parco Ovest 2 sono di PROPRIETÀ COMUNALE.
Quindi si conferma che – volendo far fede a quanto sotteso alla DICHIARAZIONE DI EMERGENZA CLIMATICA E AMBIENTALE votata dal Consiglio Comunale nel luglio 2019 – il ComunediBergamo avrebbe potuto (e tuttora potrebbe) RINUNCIARE ALLA CEMENTIFICAZIONE dei terreni di proprietà pubblica invece di cederli alla Ferretti.
Si conferma quindi che NESSUNO FA NIENTE PER NIENTE:
la ristrutturazione dell’ex asilo Principe di Napoli da parte di Ferretti avverrà in cambio della cessione, da parte del Comune di Bergamo, dei detti terreni edificabili e del condono, da parte del Comune, della quota di residenza sociale che Ferretti avrebbe dovuto garantire nel nuovo insediamento al Parco Ovest 2.
Ci risulta poi soluzione ABERRANTE che, per evitare di realizzare un edificato che lo stesso assessore ammette essere «troppo denso, molto impattante anche in termini di altezze», si sia pensato di spalmare l’edificazione (anziché ridurla) determinando nei fatti ulteriore CONSUMO DI SUOLO e spezzettamento dell’area verde esistente.
ALLUCINANTE poi l’affermazione, da parte dello stesso assessore Valesini, che «ciò che oggi chiamiamo Parco Ovest 2 non esiste».
ESISTE, eccome!
Esiste a prescindere dalla sua volontà o meno di chiamarlo tale: aree verdi che sono in parte private e in parte comunali, forse in parte impraticabili e inaccessibili ai cittadini, ma che di fatto concorrono all’esistenza della ‘CINTURA VERDE’ (che, sottolineiamo, non è una creazione delle amministrazioni comunali, ma un dato di fatto esistente e consistente in quanto ancora rimane del verde originario progressivamente eroso dall’ingrandimento della città) e la cui edificazione costituisce un’ulteriore erosione della stessa.
Aree verdi che l’assessore dimentica (volutamente?) essere l’habitat di SPECIE PROTETTE sia animali sia vegetali, specie preziose che sarebbero messe in serio PERICOLO dall’edificazione.
E, a dispetto di quanto l’Amministrazione comunale parrebbe voler far credere – per meglio poter gestire a proprio piacimento la questione – questo non è un problema riguardante il quartiere in cui avverrà la trasformazione, ma
UN PROBLEMA DI TUTTA LA CITTÀ