Colpevoli politiche urbanistiche del Comune di Bergamo

Complimenti al Comune di Bergamo che dopo l’approvazione definitiva (8 febbraio), da parte della Camera dei Deputati, dell’inserimento tra i princìpi fondamentali della Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi – “anche NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI” -, risultano ancora più ingiustificabili, anacronistiche e profondamente colpevoli le politiche urbanistiche perpetrate dal Comune, che – al di là del blabla di convenienza – mostra, nei fatti, di muoversi in una DIREZIONE esattamente OPPOSTA E CONTRARIA.
Il caso Parco Ovest ne è la luminosissima dimostrazione:
un’amministrazione che ha dichiarato lo stato di EMERGENZA CLIMATICA E AMBIENTALE e ha sottoscritto la “Carta per la neutralità climatica delle Green City” permette di distruggere una delle ultime oasi di biodiversità della città. Un’area caratterizzata dalla presenza di microzone a differenti habitat che hanno permesso nel tempo lo sviluppo di una ricca biodiversità, caratterizzata dalla presenza di numerose specie botaniche diverse, di una zona umida preziosa come il paleo-alveo del Morla (l’ultima area della città dove è ancora possibile trovare l’Eleocharis Palustris, pianta rara e protetta) e abitata da un numero insospettabile di animali selvatici, fra cui una settantina di diverse specie di uccelli.
Si tratta di:
un equilibrio basato sulla PRECARIETÀ; basta qualsiasi intervento di qualsiasi genere per provocare una perdita a catena di questa biodiversità. Sono quindi da evitare interventi di qualsiasi natura: sono deleteri e distruttivi sia i progetti di consumo di suolo così come anche i progetti di verde urbano come quello del parco della Trucca” (dall’intervento di Giampaolo Brignoli per LIPU Sezione Bergamo alla conferenza stampa per la presentazione dello studio di monitoraggio dell’avifauna nell’area del Parco Ovest curato da LIPU e Gruppo Ornitologico Bergamasco).
Un habitat prezioso e dall’equilibrio delicatissimo che andrebbe salvaguardato in modo rigoroso, un lembo di territorio finora miracolosamente scampato all’urbanizzazione che l’Amministrazione comunale SCEGLIE DELIBERATAMENTE di consegnare definitivamente alla SPECULAZIONE EDILIZIA.
Facile fare una politica verde DI FACCIATA, mostrandosi intenti a piantare nuovi alberelli che, per incuria, finiranno probabilmente per morire nel giro di pochi mesi (come si è visto già troppe volte), ma è dalla salvaguardia del suolo libero che si misura la realtà e la consistenza dell’ambientalismo della politica.
Il consumo di suolo è una scelta precisa e scellerata e, dopo le varie sentenze del Consiglio di Stato in materia, non sono nemmeno più credibili, né accettabili, i tentativi di quest’Amministrazione di addossarne la responsabilità alle amministrazioni precedenti: lo ribadiamo, ogni singolo centimetro di suolo consumato durante il suo turno amministrativo È UNA SUA PRECISA SCELTA.
Riportiamo qui di seguito il comma aggiunto a modifica dell’Art. 9 della Costituzione appena approvato dal Parlamento:
La Repubblica ” … TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, anche nell’interesse delle future generazioni.”
Viene inoltre modificato l’Art. 41 della Costituzione in materia di esercizio dell’iniziativa economica, stabilendo che L’INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA NON PUÒ SVOLGERSI IN DANNO ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE, e riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l’attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali.
La condotta del Comune di Bergamo può ora e a pieno titolo essere definita INCOSTITUZIONALE.

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