MAL’ARIA DI CITTÀ E TRAFFICO NATALIZIO.
Ci permettiamo alcune considerazioni

Davvero le auto elettriche possono essere la soluzione?
NO, al momento, e vi spieghiamo il perché.

L’auto che non inquina è quella che non esiste.
Come certificato dalla Commissione Trasporti del Parlamento europeo, la transizione dal motore a combustione a quello elettrico, se da un lato potrebbe diminuire (e diciamo “potrebbe” perché comunque molto dipende anche dalle emissioni “a monte”, comprese quelle derivanti dalle fonti di elettricità necessaria alla loro produzione e alimentazione) l’INQUINAMENTO – quello derivante dai gas di scarico-, non diminuirebbe comunque quello prodotto da freni e pneumatici, il cosiddetto “particolato non di scarico” che, anzi, potrebbe addirittura aumentare perché, allo stato attuale dello sviluppo tecnologico, i veicoli elettrici “tendono a essere più pesanti dei veicoli alimentati a combustibili fossili a causa del peso della batteria”, cosa che vale anche per la tecnologia a “frenata rigenerativa”.
“Per le stesse ragioni, secondo uno studio dell’Ocse, i grandi veicoli elettrici producono fino all’8% in più di PM2,5 rispetto al loro equivalente con motore a combustione interna. Questo nonostante l’uso da parte dei veicoli elettrici della frenata rigenerativa, che riduce la necessità di premere il pedale del freno”.
E “per le stesse ragioni alla base del particolato dei FRENI, gli scienziati hanno messo in guardia dai rischi della produzione di microplastiche degli PNEUMATICI, che rischiamo di ingerire quando mangiamo e beviamo”.

È proprio per questo che i nuovi standard EURO 7 proposti dalla Commissione UE (che vorrebbe entrassero in vigore a partire dal 2025), riguardano non soltanto il motore, ma anche il rilascio di particolato dai freni e di microplastica dagli pneumatici e riguarderanno anche le auto 100% elettriche.
Ovviamente l’ACEA, associazione dei costruttori europei, si è subito opposta.

Va poi considerato che i modelli di auto elettriche sono più costosi di quelli termici e quindi non alla portata di tutte le tasche, soprattutto alla luce delle modifiche tecnologiche (ben vengano!) necessarie per ridurre le emissioni da freni e pneumatici che implicheranno, come dichiarato dalla stessa ACEA, un ulteriore aumento dei costi.
Per non parlare del numero enorme di colonnine idi ricarica che si renderebbe necessario realizzare in strada (la quantità di box auto è nettamente esigua rispetto al numero di mezzi circolanti), se davvero tutti, o anche solo la maggioranza, riuscissero a passare all’elettrico.

LA STRADA PER ARRIVARE AD AVERE NELLE NOSTRE CITTÀ INQUINATE VEICOLI REALMENTE NON INQUINANTI È ANCORA LUNGA.

Nell’attesa, le politiche per il disincentivo all’uso dell’auto privata e a favore di un TRASPORTO PUBBLICO efficiente ed economico sono le uniche che possano tutelare la salute dei cittadini, visto che, al momento, l’unico modo per inquinare meno resta quello di usare, e far usare, l’auto il meno possibile.
È la strada intrapresa da alcune città europee, Oslo per esempio.

Purtroppo non è questa la direzione che stanno prendendo molte amministrazioni comunali, compresa quella di Bergamo (vedi alla voce #ParkingFara e realizzazioni varie di nuovi parcheggi attrattori di traffico).
E ricordiamoci che:
se anche riduciamo le auto, ma aumentiamo i voli su Orio …

Intanto godiamoci la città invasa dal traffico per lo shopping natalizio.
Il nostro apparato cardio-respiratorio, come sempre, ringrazia.

#lautochenoninquinaèquellacheNONesiste

E se volete saperne di più:
https://europa.today.it/ambiente/freni-auto-inquinano-auto-elettrica.html#:~:text=Per%20le%20stesse%20ragioni%2C,premere%20il%20pedale%20del%20freno.
https://www.sicurauto.it/news/attualita-e-curiosita/euro-7-i-nuovi-limiti-proposti-dalla-commissione-ue-anche-per-le-bev/
https://www.ecodibergamo.it/stories/eppen/extra/green/da-bergamo-uno-studio-per-ridurre-linquinamento-da-usura-dei-freni_1446082_11/

#lautochenoninquinaèquellacheNONesiste