AUTOSTRADA TREVIGLIO – BERGAMO QUALCHE DOMANDA.

Da qualche mese torna periodicamente tra i titoli della stampa o dell’informazione on line la questione annosa della costruzione dell’Autostrada Treviglio – Bergamo. Sembra che l’elezione a Presidente della Provincia di Bergamo di Gianfranco Gafforelli abbia coinciso con un nuovo, pressante interesse per l’infrastruttura, che nel corso degli anni è stata alternativamente evocata oppure osteggiata dai Sindaci dei comuni interessati dal percorso.
Ci siamo fatti alcune domande sull’Autostrada, con la bussola dell’Emergenza Climatica alla mano.
1 – Serve veramente un’autostrada tra Dalmine/Stezzano e Casirate?
Nella percezione più diffusa tra i cittadini di Bergamo SI’, l’autostrada serve.
Il tempo di percorrenza dei pendolari che affrontano l’attuale Strada Provinciale 42 per raggiungere Treviglio da Bergamo, e viceversa, è intorno ai 40 minuti: troppo per 20 chilometri scarsi.
Tuttavia anche raggiungere il casello di ingresso in ore di punta non sarebbe un’impresa da poco, e implicherebbe un dispendio di tempo che è aggiuntivo rispetto a quello attualmente impiegato.
Anche nel caso di un raccordo dell’Autostrada con l’asse interurbano di Bergamo, il percorso avverrebbe comunque tramite l’attuale sistema stradale fino al raccordo. E questo rischia di essere il vero problema da risolvere, in modo simile a quanto avviene ora con la Provinciale imboccata a Colognola.
2 – Esistono alternative credibili all’Autostrada?
Il punto critico del percorso attuale, il collo di bottiglia, è sicuramente il semaforo di Verdello, che nelle ore di punta crea code chilometriche.
Tuttavia (come già successo con benefici evidenti a Stezzano e Arcene) è già stata progettata e finanziata una tangenziale che bypasserà a est il centro di Verdello, e potrebbe risolvere alla radice il problema.
Anche il trasporto su rotaia, se incrementato e adeguatamente interfacciato con i servizi di trasporto urbano, costituirebbe un’alternativa valida e a basso impatto ambientale.
3 – Quanto costerebbe prendere ogni giorno l’autostrada Treviglio-Bergamo?
A differenza della Provinciale 42, il costo dell’Autostrada si presenta salato già nelle ipotesi preliminari alla costruzione.
Se il costo sarà quello preventivato di 300 milioni in Project Financing (abbiamo già parlato di questo strumento economico, e di quanto sia incerto e rischioso l’impatto sia sui conti pubblici sia sull’effettivo costo e realizzazione delle opere), l’ipotesi per il rientro delle spese del privato è di almeno 7/8 € per l’intero percorso di andata e ritorno.
Una cifra non indifferente per un pendolare, da sborsare quotidianamente e aggiuntiva a quella del carburante; non tutti (forse pochi) la potrebbero sottrarre dal proprio stipendio.
La Provinciale invece è gratuita ed anche la variante sul tracciato prevista a Verdello ha un costo minimo, già finanziato e interamente coperto da denaro pubblico.
Non solo: il Piano Economico, che al momento non è pubblico, potrebbe alla fine inciampare con uno scarso gradimento degli utenti, come è già successo per la BreBeMi, e richiedere un esborso di denaro pubblico permanente per tenere in piedi una baracca sempre pericolante.
4 – Ci sono svantaggi impliciti nella costruzione dell’opera?
SÌ, certamente, e sono legati all’impatto ambientale che promette di essere devastante su un territorio delicato come la pianura tra il Brembo, l’Adda e il Serio.
Un territorio prevalentemente agricolo, dotato di un reticolo di corsi d’acqua e filari di alberi, roccoli e cascine che hanno disegnato il paesaggio della pianura bergamasca da tempo immemorabile.
L’autostrada asfalterà almeno 1.000.000 (un milione) di metri quadrati di suolo agricolo, con un percorso previsto di circa 18 chilometri e 5 (cinque!) caselli, che implicheranno altre strutture di raccordo che consumeranno suolo. Saranno decine le Aziende agricole sul tracciato che saranno danneggiate dalla costruzione, fino a dovere forse soccombere.
5 – A chi conviene allora l’Autostrada?
Pensare che un pendolare possa spendere circa 150 € in più al mese per andare e tornare dal lavoro, con un guadagno di tempo piuttosto incerto (stimabile ottimisticamente in non più di qualche minuto), è oggettivamente impresa non facile.
Non sembra essere il pendolare il target di questa opera infrastrutturale. Piuttosto, per la connotazione di Treviglio e zone circostanti come nodo della logistica, sembra che saranno le grandi imprese del settore e i grandi costruttori i beneficiati dall’investimento.
Ai cittadini resterebbero un territorio devastato e, probabilmente, spese supplementari da affrontare. Denaro che sarebbe sicuramente meglio e più ecologicamente speso in infrastrutture per il trasporto pubblico.
#BergamoBeneComune, per tutti i motivi che abbiamo spiegato, non condivide quest’operazione, considerandola dannosa.
Proveremo a sensibilizzare i cittadini attraverso un’informazione documentata, diversa dalle veline finora circolate sulla stampa.
Speriamo di trovare al nostro fianco anche il Comune di Bergamo, che ultimamente sembra aver mostrato una nuova sensibilità ambientale con la dichiarazione di Emergenza Climatica, confidando che questa sensibilità e attenzione il nostro Comune saprà dimostrarle coerentemente in tutte le sedi, a partire dalla Provincia, in cui avrà occasione di fare sentire la sua voce.