#consumodisuolo – IL RE È NUDO

Cari Amministratori comunali, voi che:
– Non ci possiamo fare niente, l’hanno deciso quelli di prima!
– Noi siamo diversi. Fosse stato per noi, non lo avremmo fatto …
– … ma è tutta colpa delle amministrazioni precedenti
– Abbiamo le mani legate …
– Lo dice il PGT ancora in vigore …

Vi chiediamo un favore.
Perché, forse, una volta avremmo anche potuto crederci, ma ormai da tempo è tutto chiaro: il re è nudo.
Non nascondetevi dietro a queste tristi favolette, ogni singolo centimetro di consumo di suolo che avviene durante il vostro turno amministrativo è una vostra precisa scelta.
Perché è comodo dire “noi non l’avremmo voluto” e al tempo stesso prendersi oneri di urbanizzazione a quintalate.

A dimostrare che il re è nudo è, questa volta, una giovane sindaca di un comune emiliano di poco più di 33.000 abitanti, la quale decise di revocare un piano urbanistico attuativo che comportava la cementificazione, da parte di un privato, di quasi 300 ettari di terreno agricolo.
E come già in altre occasioni, il TAR prima e il Consiglio di Stato ora le hanno dato ragione.
Riportiamo le sue parole:
«Ricordo il senso di solitudine ed emarginazione che vivevo anche all’interno della comunità politica in cui sono nata e cresciuta. In diversi, ancora oggi, non mi hanno perdonato il fatto di avere anteposto l’interesse pubblico e il bene comune agli interessi privati di mondi economici prossimi. Abbiamo vinto e questa meravigliosa area verde, non verrà mai più cementificata, perché nel frattempo abbiamo cambiato tutti gli strumenti urbanistici stabilendo che a San Lazzaro non si consuma più nemmeno un centimetro di terreno».

La cancellazione o drastica riduzione di deliberazioni edificatorie precedenti è sempre possibile e legittima quando motivata dal BENE COMUNE. E il caso di San Lazzaro di Savena non è che un’ulteriore prova del fatto che l’interesse della comunità può essere difeso e perseguito dai suoi amministratori pro-tempore: basta volerlo! Certo, con un po’ di coraggio.
CORAGGIO del quale, a Bergamo, non si vede nemmeno l’ombra.

È comodo coprirsi di un velo ‘green’ dichiarando lo stato di Emergenza Climatica e Ambientale o sottoscrivendo la “Carta per la neutralità climatica delle #greencity” e mostrandosi intenti a piantare qualche alberello (che probabilmente nemmeno sopravviverà alla successiva incuria) in qualche parchetto appena rinnovato.
Intendiamoci, tutto questo è ottima pubblicità a costo quasi zero, minimo sforzo per massima resa,
ma I FATTI, quelli veri e importanti, quali sono?

Il fatto vero è che, comunque, le aree verdi e libere da costruzioni diminuiscono sempre più, in una città che negli ultimi undici anni ha continuato a crescere, occupando quasi ogni angolo libero, a dispetto del fatto che il numero dei suoi cittadini non  sia per niente affatto aumentato! Case per chi? E, con un patrimonio immobiliare così grande e inutilizzato, perché si continua a costruire?
Il fatto vero è che si continuano a perseguire scientemente politiche vecchie e anacronistiche come quella alla base
della decisione di riprendere il progetto del PARKING FARA che – come ormai ampiamente dimostrato anche dall’Autorità Nazionale AntiCorruzione – è stata una SCELTA PRECISA di quest’amministrazione.
Il fatto vero è che, mentre non si era nemmeno concluso il processo pseudo-partecipativo sul progetto di cementificazione del PARCO OVEST parte seconda, e prima dell’approvazione del suo piano attuativo, quest’Amministrazione riportava già quel progetto come un dato di fatto nelle schede mostrate alle associazioni (quelle ufficiali e gradite) ammesse ad uno degli incontri pseudo-partecipativi per il nuovo PGT.
Il fatto vero è che PORTA SUD non sarà semplicemente un “polo intermodale” e che la cosiddetta ”rigenerazione e
riqualificazione delle aree dello scalo ferroviario”, che chiamano “la città del futuro”, sarà una grande colata di cemento
con tante belle nuove costruzioni e un cantiere che durerà almeno 10 anni.
(Poi, certo, ci metteranno sopra anche un po’ di erbetta e qualche alberello e lo chiameranno “parco” e certo, le
volumetrie previste dal vecchio PGT erano addirittura maggiori, ma resta comunque un enorme consumo di suolo. Certo, ci costruiranno anche un nuovo centro sanitario e sarà “d’eccellenza” ma, naturalmente, PRIVATO).
Il fatto vero è che viviamo in una perenne “zona rossa” corrispondente al peggiore inquinamento d’Italia e d’Europa (con una conseguenza di 121,53 morti premature ogni 100.000 abitanti nel solo anno 2018). E che per questo, mai come ora, avremmo bisogno di una città con più verde, tutto il verde possibile, dove l’ambiente sia considerato un BENE COMUNE di tutta la cittadinanza e come tale da preservare. Perché il suolo libero e coperto da vegetazione, fornisce servizi IMPORTANTISSIMI per la nostra salute, come la riduzione dell’inquinamento, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici (comprese le bombe di calore) e un maggiore benessere psichico.

Il fatto vero è che il nuovo PGT non prevede affatto un reale STOP al consumo di suolo, non almeno per come si sta
configurando.

Per questo, cari Amministratori, vi chiediamo:
cosa è più importante per voi, quale il vero bene comune: il “salotto buono” rifatto e tappezzato a nuovo a vostra
immagine e somiglianza, oppure la SALUTE della città e dei suoi abitanti?

Noi continuiamo a chiedere per la nostra città:
#STOPconsumodisuolo, reale e da subito.
FATTI, NON PAROLE !

E vi chiediamo un favore:
potreste almeno smetterla di prendere in giro i cittadini?

Per approfondire:
Di seguito alcuni articoli riguardanti il caso di San Lazzaro di Savena:
San Lazzaro di Savena: un Sindaco può fermare una delibera contro il Bene Comune
Colata di Idice, Isabella Conti vince la sua battaglia: non si farà mai
Qui un articolo esplicativo ed esaustivo, a cura di M. Grondacci, ricercatore in diritto ambientale e delle procedure
partecipative nei processi decisionali a rilevanza ambientale e territoriale:
Pianificazione Urbanistica: il Consiglio di Stato ricostruisce gli spazi di autonomia comunale

Di seguito alcune sentenze del Consiglio di Stato in materia:

19 novembre 2020

15 dicembre 2016

10 febbraio 2021

24 novembre 2016